L’amara storia del “Sangrillà”
La storia dell’Hotel Sangrilà con i suoi sette piani, le sue grandi sale, i suoi servizi, compresa la sala da ballo, è la storia di un sogno mai realizzato di Roio. Quello di trasformare in turisti ospiti di un grande centro di accoglienza le bellezze del territorio. L’albergo ristorante sorse negli anni sessanta, grazie ad una iniziativa dell’ing. Filippo Di Carlo. Inizialmente la sua modernità, le sue attrezzature (American bar, roof garden, sale da ballo e da convegni, stanze dotate di ottimi servizi ) attirarono molta gente in paese. L’iniziativa sembrava decollare. Poi la crisi. Cambi di gestione e degrado progressivo, fino alla malinconica chiusura. Si parla ora di ristrutturazione, di impresa da riproporre. Dipenderà molto dagli sviluppi dei discorsi che riguardano tutti i paesi del circondario. Se si sarà capaci di dare forza alle possibilità turistiche ci potrà ancora essere spazio per l’Hotel Sangrilà, altrimenti resterà un ingombrante monumento, una sorta di inutile grattacielo nel paese, a testimoniare sogni e speranze.purtroppo miseramente falliti. Ma nessuno, ovviamente, augura questo finale. Dopo una decisione presa dagli abitanti di Roio e in particolare dagli anziani che avevano perso il loro ritrovo (il bar di Ernani recentemente chiuso) all’interno dell’hotel una parte del pian terreno è stata dedicata al nuovo bar Camelot.
Menù e listino prezzi del 1968
Personale del Sangrillà