Redazionale di Carla Martorella
Andrea, il cittadino pescarese, che ha scelto una professione libera, in mezzo alla natura
Roio del Sangro nella sua foresta di boschi su uno sperone roccioso
Roio del Sangro, un piccolissimo paese (90 abitanti) sulla destra del fiume Sangro, in provincia di Chieti. E’ collocato ad un’altitudine di 870 mlm., abbarbicato ad uno sperone roccioso. Evoca tantol’antica presenza dei Sanniti Pentri che vivevano, nel lontano passato, in questi luoghi e avevano l’abitudine di insediarsi sulle impervie alture rocciose. Durante la seconda guerra mondiale, essendo sul margine destro del fiume Sangro, è stato ricompreso all’interno della Linea Gustav tracciato dai nazisti. Quando i tedeschi indietreggiavano radevano al suolo i paesi e a Roio è toccato questo drammatico destino. Fu completamente distrutto. Nel dopoguerra contava circa 700 abitanti ma subito dopo è iniziata una inarrestabile e continua emorragia della popolazione che l’ha portato, in circa 70 anni, a una perdita quasi totale dei suoi abitanti. Nel passato Roio viveva di pastorizia e di agricoltura montana. In tempi più moderni si è progressivamente diffusa la professione di cuoco che è stata praticata da gran parte dei cittadini maschi roiesi. Un monumento al cuoco, all’inizo del paese, testimonia l’importante funzione che questa professione ha avuto per la comunità locale. Gli emigrati sono rimasti molto legati al luogo di origine e vi hanno fatto ritorno periodicamente. La stragrande maggioranza, ha investito parte del denaro guadagnato, per tirare su dalle macerie provocate dalla guerra, la propria casa e l’ha ristrutturata. Passando tra le vie di Roio si notano ancora delle rovine causate dai bombardamenti ma gran parte delle case sono state ristrutturate .
Prospettiva di Roio dai monti. al centro il paese, sulla sinistra la Majella, in fondo il mare. Tante le possibilità escursionistiche
Con gli anni le cose sono cambiate. Chi è partito allora ora non c’è più ; i figli e nipoti hanno perso interesse per il luogo di origine degli antenati. Molte sono le case che non vengono più abitate, neppure nel periodo di vacanza. Tante le finestre chiuse, chiuse da anni. Una situazione simile a molte realtà interne montane e non solo d’Abruzzo. Ecco che è lecito domandarsi: che sarà di Roio nei prossimi anni? Eppure si notano dei piccoli segnali che fanno pensare ad una leggera inversione di tendenza.
Ci sono diversi cittadini che, appena in pensione, hanno deciso di tornare a vivere in paese.
La novità più importante e che fa ben sperare è la presenza di due diverse esperienze giovanili che non avevano nulla a che fare con Roio ma che qui hanno avviato un’attività imprenditoriale, con progetti che mirano a offrire occupazione anche ad altre persone.
La vita sociale di Roio si svolge in gran parte al Bar. Grazie alla cooperativa Petra è stata scongiurata la chiusura
Una di queste è la Cooperativa Petra, che nasce nell’Aprile del 2018 a Monteferrante, un paese a confine con Roio del Sangro. E’ stata creata da un gruppo di giovani proprio con il desiderio di contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi e vogliono viverci, abbracciando un nuovo stile di vita. Mario, un cittadino roiese che vi è tornato da pensionato, alla mia domanda “Come vivi in un paese con 90 abitanti?” mi ha risposto “Quando esco di casa incontro 50 persone e con tutti converso. Chi vive in città incontra migliaia di persone ma con quante persone si ferma a parlare amichevolmente? Qual’è la persona che fa più vita sociale , chi vive in città o io? Discorso ineccepibile! No comment! Certo, questo ragionamento, ascoltarlo da un giovane che non ha origine qui, suscita ancora più meraviglia.Tornando alla Cooperativa Petra, scopriamo che il presidente è Cristina, una giovane donna nata in Lombardia con il papà di origine di Monteferrante. Cristina è sempre tornata al paese del padre nei periodi di vacanze, ripartendo a malincuore. Crescendo ha cominciato a maturare l’idea di volerci rimanere a vivere ma se voleva rimanere doveva trovarsi un lavoro e se qui il lavoro non c’è doveva inventarselo.
Cristina la lombarda che vuole rivitalizzare i borghi d’Abruzzo
Con un gruppo di amici mette su la cooperativa multiservizi. Nei piccoli paesi c’è bisogno di tutto. Tra le varie attività svolte c’è la gestione di strutture ricettive per fini turistici. Nel Luglio del 2020 la coop. ha rilevato la gestione di un bar a Roio del Sangro, che altrimenti sarebbe rimasto chiuso. Il bar è un luogo d’incontro quotidiano, ha una funzione sociale prima ancora che di ristoro. Il Covid ha, purtroppo, rallentato tutti i progetti in cantiere ma non frenato l’entusiasmo e l’idea di vedere sviluppate altre attività, che attraggono giovani, inducendoli nella scelta di fermarsi a vivere in questi posti.
Andrea, il giovane pescarese innamorato della natura e degli animali
L’altra interessante esperienza è condotta da Andrea, un ragazzo giovane che ha fatto una scelta molto coraggiosa. Ha 24 anni. E’ nato e vissuto a Pescara fino all’età di 17 anni. In quel periodo studiava agraria e si trovava al 4° anno.
Andrea, il giovane pescarese innamorato della natura e degli animali
Ha sempre amato molto la natura e gli animali. I genitori avevano una impresa agricola ortofrutticola, fuori dal centro urbano, e allevavano anche capi ovini. Nel 2013 trovano un lavoro dipendente, chiudono l’azienda agricola, vendono i terreni. Andrea non vuole cessare completamente l’allevamento ovino. Sistema un ricovero su un ampio terreno che hanno a Pescara, in prossimità della loro casa. Una scelta che non piace ai vicini di casa per cui Andrea si trova di fronte a una scelta drastica: o li deve ammazzare o deve portarli da qualche altra parte.
Domenico il cuoco dello stilista Valentino con il suo amico Sandokan
Qui entra in ballo Domenico, un’altra bella storia che si affianca alla sua. Domenico è un cuoco in pensione. Ha lavorato per molti anni a Roma presso ambasciate e privati di rango, tra i quali , per 7 anni, presso lo stilista Valentino. Andato in pensione torna nel suo paese a Roio del Sangro, ma l’idea di godersi la pensione senza fare niente non gli va. Allora pensa di mettere su un’azienda caprina. E così fa. Con il tempo si accorge che il lavoro è tanto e da solo non può farcela. Andrea arriva in un momento difficile, un momento che quasi vuole mollare. Andrea, tramite una serie di conoscenti arriva a Domenico con l’intenzione di lasciargli in custodia il suo piccolo allevamento ma tra lui e Domenico nasce subito una profonda empatia e reciproco interesse. Ad Andrea la vita urbana non gli va bene e sogna di fare un lavoro all’aperto per conto proprio. Domenico cerca qualcuno che l’aiuti. E’ inevitabile che bisogni e desideri dei due s’intreccinino e nasca un forte sodalizio. Infatti, da quando hanno avviato la loro collaborazione , sono cambiate molte cose. Dai 100 capi iniziali adesso l’allevamento è cresciuto fino a 350. Il progetto di Andrea è arrivare a 1000 capi ovo-caprini e da, un allevamento finalizzato alla produzione di carne, vuole produrre anche pregiato formaggio caprino. Il Covid ha bloccato la costruzione di un caseificio che, comunque, si spera di riuscire ad aprire entro aprile 2021. Andrea punta anche , com’è successo a lui grazie agli insegnamenti di Domenico, di aprirsi all’accoglienza di giovani che vogliono apprendere la professione di allevarore e di produttore di formaggio. In più parti d’italia si nota un nuovo interesse per la vita agro-pastorale. Per dare la possibilità ai giovani d’intraprendere questa professione, ci sono associazioni che, in collaborazioni con imprese, hanno avviato dei corsi e degli stage formativi.
Andrea collaborerà come impresa, a tutto vantaggio del paese che vedrà svilupparsi piccolo movimento di nuovi arrivi, rafforzato anche dall’apertura del caseificio. Infine c’è anche un progetto turistico maturato con la sottoscritta. Insieme stiamo organizzando escursioni di un giorno “Ai pascoli sui monti”, camminate al seguito del gregge e del giovane pastore Andrea per vivere una esperienza nella natura diversa dalle altre camminate. La prossima primavera inoltrata sarà possibile fare escursioni di un giorno tra i verdeggianti pascoli montani gustando panini con delizioso formaggio caprino. Siamo certi che riceverà un alto gradimento specialmente da parte dei bambini. In attesa che superiamo questo periodo prepariamoci a programmare e progettare nuove esperienze che contribuiscano a farci stare bene. La Madre che accoglie tutti i nostri disagi e li trasforma in benessere è la Natura. Possiamo salvarci solo se recuperiamo un rapporto equilibrato con essa. Tra i giovani serpeggia un movimento che va in questa direzione. Forse spetterà a loro guidarci verso nuovi modelli di vita che coniugano gli insegnamenti del passato con le opportunità tecnologiche dei nostri tempi. Oggi i mezzi meccanici hanno alleggerito di molto l’attività agro-pastorale e lattiero-caseario come anche la vita nei paesi che sono dotati di servizi e assistenza meglio che nelle città con la differenza che si vive in ambienti salubri e socialmente attivi.